venerdì 23 aprile 2010

Il Canal di Cuna.



Canal di Cuna, la valle ove il tempo si è fermato, è attraversata dal sentiero Cai 810 che collega Tramonti di Mezzo, e S.Francesco di Vito d’Asio. La valle si estende da ovest ad est per oltre 4 km, nell’alto bacino del torrente Comugna, fiancheggiata da monti poco elevati, ma impervi, con fondovalle che digrada da 750 a circa 450msulmare. Presenta un tipico profilo a “V” di chiara origine fluviale.
Il suo andamento è stato fortemente condizionato dalla presenza di importanti strutture geologiche. Le rocce affioranti nel Canal di Cuna appartengono tutte alle formazioni della Dolomia-Principale,costituita essenzialmente da calcari e calcari dolomitici di colore biancastro o grigio, organizzati in bancate rocciose a stratificazione regolare, inchinate verso nord con angoli compresi tra il 30° e il 60°. Grazie al ritrovamento di alcuni fossili è stato possibile
stabilire l’età di queste rocce riferite al periodo geologico chiamato “Triassico superiore”, tra 220 e 210 milioni di anni fa.
Le principali cime emergenti dalle dorsali montuose, che segnano il limite idrografico del canale, sono il monte Sciarra Grande (1686m.), la Questa Spoleit (1687 m.), i monti Drea (1278 m.), Agarial (1189 m.), Giaf (1085 m.), Venchiar (1045 m.), Givoli (1029 m.), la punta Boscher 1110 m.), e lo Zuc di Santins (1309 m.). Una breve dorsale interna si stacca verso sud dalla Cuesta Spolei e culmina sui monti Oselar (1338 m.) e Rovoleit (1061 m.).
La valle è solcata da ripidi corsi d’acqua, assai suggestivi per le loro limpide acque. Oltre al Comugna, i più significativi sono i rii Cual della Barca, dai Sachs, del Frari, di Giaveada e Quel di Stra.
Il Canal di Cuna fa parte del comune di Tramonti di Sotto e le prime notizie sulla valle risalgono alla secondametà del 1500: è stata utilizzata prima come dimora stagionale di pastori di Tramonti di Mezzo, per poi diventare un insediamento fisso, articolato nei nuclei abitati di Mosareit, Qual diMasut, Pascalon, Morasit, Frari, Val Parmiedia, Cervà, Piedigiaf, Chiaschiermes, e negli stavoli per l’alpeggio degli animali di Sauvieit, Gardelin,Giaveada e Siriviella.
Nel 1870 la valle raggiunse la massima espansione demografica vi si contarono 170 persone e 18 focolari, ma già nel 1944 gli abitanti erano ridotti a 61 e i focolari a 14.
A causa dell’isolamento (la valle non è raggiunta da alcuna strada carrabile), nel 1954 l’ultimo Cjianaglin abbandonò la valle,ma il legame affettivo dei discendenti con il Canal di Cuna resta molto vivo.
Brevi cenni di storia
1745 In località Pascalon, viene costruita la chiesa dedicata a San Vincenzo Ferreri.
1794 Un terremoto di forte intensità distrugge le borgate e causa quattro morti. Nei primi anni dell’800 in località Tomba viene costruito un mulino ad acqua.
1855 L’altare di legno, viene sostituito con un bel altare in pietra.
1880 A Morasit il maestro Nannini insegna ai bambini della valle. Nella chiesa viene collocata una pala del pittore bellunese Luigi Schiasutti.
1904 Viene costituita la “Cassa operaia” per il risparmio.
1916 La scuola viene frequentata regolarmente da 23 bambini.
1928 Dopo il terremoto a Pascalon viene costruita la scuola.
1944 Durante un rastrellamento cosacco a Pidigiaf, vengono uccisi i coniugi Leonardo e Maria Lorenzini.
1954 L’ultimo Cjianaglin (abitante del canale) abbandona la valle.
1963 Le campane vengono tolte dal campanile e portate a Tramonti di Mezzo.
1975 1° maggio: la Pro loco e la popolazione di San Francesco danno inizio alla tradizione della festa nella valle.
1993 1° maggio: una giovane donna del luogo lancia l’idea di mettere mano alla riparazione della chiesa. Grazie al contributo della Comunità Montana Meduna /
Cosa / Arzino, ai Comuni di Vito D’Asio e Tramonti di Sotto, alle rispettive Pro Loco, alle Associazioni Pordenonesi Pro Pordenone e Società Naturalisti “ Silvia
Zennari”, agli elicotteristi di Casarsa, all’ A.N.A. Provinciale e ad un attivissimo gruppo di volontari nativi delle valli limitrofe si portò a termine il recupero
della chiesa.
1995 1° maggio: Otre 700 persone si recarono nella valle per festeggiare la conclusione dei lavori di recupero della chiesa.
2006 1° maggio: Visita pastorale di S.E. il Vescovo Mons. Ovidio Poletto.
2008 1° maggio: presentazione del libro Menegon in Canal di Cuna.

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